giovedì 14 maggio 2009

Prima proposta di investimento

G.A.T. GRUPPO ACQUISTO TERRENI


Cari amici,
come anticipato nei giorni scorsi siamo giunti al momento di concretizzare una proposta d’investimento.
A pochi chilometri da Mantova, in una delle aree più fertili della Pianura Padana ci è stato proposto un appezzamento di terra di circa 13 ettari ben compattati in forma regolare, ben serviti dai canali irrigui perimetrali unitamente ad una grossa porzione di corte rurale.
Il fabbricato è una tipica struttura rustica composta da casa padronale (non di particolare pregio) e da una bella stalla con le volte, vari ricoveri per gli attrezzi e strutture pertinenti all’attività zootecnica, attualmente in disuso.
L’intera costruzione si presenta in stato di abbandono ma senza problemi strutturali, attesa la dimensione e solidità dei muri portanti. Crediamo che la stessa struttura costituisca un’opportunità di sviluppo dell’investimento anche al di fuori dello specifico agricolo. (Vedi foto in allegato.)
Complessivamente, la proposta si presenta quindi come una buona occasione per realizzare quelle attività che si prefigge il GAT, ben rappresentate nel suo oggetto sociale, oltre, beninteso, a garantire lo scopo preliminare della tutela dell’investimento.
Tenuto conto di tutti i costi di acquisto, diretti e indiretti, l’investimento unitario previsto per n. 50 soci, è individuabile nell’ambito di €. 20.000 (ventimila).
Ovviamente per rispettare la tempistica dell’investimento, cioè per andare a rogito entro l’estate, è necessario avere sin d’ora e, comunque, entro e non oltre venerdì 5 giugno c.a., una vostra dichiarazione di interesse (vedi modulo allegato). Tale dichiarazione ovviamente non costituisce un impegno a versare alcunché sino alla decisione finale.
Al raggiungimento del numero necessario di investitori verrà comunicata la data e il luogo in cui si terrà l’assemblea precostituiva in cui verranno forniti tutti i dati completi relativi all’investimento, alla costituzione della società e si procederà alla sottoscrizione dei moduli relativi alla raccolta dei fondi che formalizzerà la costituzione del GAT davanti al notaio in data successiva. L’ordine di priorità alla partecipazione al GAT sarà acquisito in base a un criterio strettamente cronologico di arrivo della suddetta dichiarazione a mezzo fax al numero 0376 382612. Tale mezzo è stato scelto proprio per garantire la correttezza della successione cronologica. Ribadiamo che la suddetta dichiarazione non costituisce vincolo alcuno alla stipula di futuri contratti ma viene raccolta unicamente allo scopo di verificare il numero degli aderenti.
Mantova, il 14/5/2009
IL COMITATO PROMOTORE
Avv. Rosanna Montecchi
Dott. Gianluca Marocci



AL COMITATO PROMOTORE
Gruppo Acquisto Terreni (GAT)
Via Corridoni n. 38
46100 MANTOVA
FAX 0376 382612

Il sottoscritto

Cognome________________________________________________________________________
Nome__________________________________________________________________________
luogo e data di nascita_____________________________________
Residenza_________________________________________________________________________
Cod.fisc. ________________________________________________________________________

Dichiara di aderire all’iniziativa Gruppo Acquisto Terreni (GAT) relativa al terreno di Ospitaletto (MN) per una somma di singola quota di partecipazione di €.20.000 (ventimila) e a tale proposito parteciperà all’assemblea precostituiva che andrà a definire l’effettivo assetto societario alla data che mi verrà comunicata dal comitato promotore.
Luogo e data Firma

_____________________________________











DICHIARAZIONE DI CONSENSO ALL’UTILIZZO DEI DATI PERSONALI
Acconsento al trattamento dei dati personali, effettuato ai sensi del DLgs 196/2003 “Codice in Materia di Protezione dei Dati Personali” .
Firma

________________________________

FOTO ALLEGATE



martedì 12 maggio 2009


VENERDI' ORE 18.30 - 29 MAGGIO - MANTOVA - CIRCOLO LA ROVERE
PROGETTO GAT (Gruppo Acquisto Terreni),MERCATO LIBERO (dott. PAOLO BARRAI) e la Libreria DI PELLEGRINI, con LUIGI FURINI autore di "L'Italia in Bolletta", organizzano una serata per parlare di economia.

-SIAMO VERAMENTE FUORI DAL TUNNEL DELLA CRISI?
-LE MANOVRE DI POLITICA ECONOMICA DEI GOVERNI CHE CONSEGUENZA AVRANNO PER I NOSTRI RISPARMI?
-INFLAZIONE O DEFLAZIONE?
-COME INVESTIRE I RISPARMI DI UNA VITA?
-LE OBBLIGAZIONI DELLO STATO SONO UN INVESTIMENTO DA PREDILIGERE O DA RIFUGGIRE?
-IL RUOLO DI MATERIE PRIME E DELLA CINA NEI PORTAFOGLI.
Sono questi alcuni dei temi che tratteremo in una bella serata di fine primavera .
ORGANIZZAZIONE DELLA SERATA:




Inizio serata: Ore 18,30 - presso la bella sede del CIRCOLO LA ROVERE.
Via Romano Giulio, 22 - in pieno centro a Mantova - ENTRATA GRATUITA - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA con invio email a

progettogat@gmail.com

indicando il nominativo e un contatto telefonico.

Un ringraziamento particolare al Presidente del circolo (il Dottor Carlo Scardovelli) che ha messo a disposizione gratuitamente lo spazio.





PARTECIPERANNO:

Avv. ROSANNA MONTECCHI (legale del Foro Mantovano e Segretario Provinciale del CIU Confederazione Italiana delle Unione delle Professioni Intellettuali, con rappresentanza a Bruxelles, www.ciuonline.it nonché Consigliere nel Movimento della Decrescita). Insieme al dott. GIANLUCA MAROCCI, dottore commercialista mantovano, esperto di fiscalità societaria, ci parleranno del progetto GRUPPO ACQUISTO TERRENI (GAT).


MERCATO LIBERO (affronterà i temi proposti nell'articolo) e lo STUDIO TACCUSO-ANDREOLI.
Lo Studio di consulenza Finanziaria collabora con Mercato Libero e opera nella zona di Mantova.


LUIGI FURINI nell'occasione presenterà il suo libro "ITALIA IN BOLLETTA".
La libreria Di Pellegrini di Mantova è sponsor e coorganizzatore della serata.
L'ultimo saggio del giornalista scrittore già autore dei fortunati "Volevo Solo Vendere La Pizza e "Volevo Solo Lavorare", entrambi bestseller di vendite e libri in grado di far discutere. La bravura narrativa di Furini è confermata dal fatto che anche in questo "L'Italia In Bolletta" si riesca a ridere (amaramente) dei vizi degli italiani, stavolta osservati sotto la lente d'ingrandimento della loro spiccata (e tragicomica...) inettitudine nei confronti delle questioni finanziarie. Da quelle più comuni e di tutti i giorni fino ad arrivare ad eventi epocali come il crollo di Lehman Brothers."Questo Paese" secondo il saggista - "è, almeno nel 70% dei casi, una frana nel leggere l'estratto conto bancario. Vale a dire la cosa più semplice che esista in ambito economico. Figurarsi allora quando il ceto medio si trova ad avere a che fare con complicatissime speculazioni degne di un broker scafato di Wall Street: vi lascio tranquillamente immaginare i risultati...".
La domanda, però che serpeggia costante è la seguente: ma in Italia questa tanto pubblicizzata "crisi economica mondiale" esiste davvero? Si può parlare di un Paese in bolletta all'interno di una nazione occidentale che affolla le autostrade, le località di villeggiatura ed i ristoranti durante i ponti primaverili o che acquista, sulla carta, case da 8.000 euro al metro quadrato?









ALLA FINE DELL’INCONTRO


Alla fine dell'incontro (verso le 20.30) il ristorante bar del circolo mette a disposizione un buffet al prezzo di 20 euro. Si prega di confermare l'eventuale presenza (la ricezione del circolo non è enorme).
Inviate una mail di conferma a progettogat@gmail.com, indicando il nominativo e un contatto telefonico. Ci sarà la possibilità di fare due chiacchere insieme, di conoscersi meglio, il tutto in un ambiente molto particolare e...non a stomaco vuoto(previsti salumi, mostarda, frittatine un buon primo piatto ecc ecc!)

Il giorno seguente, per chi si fermerà a dormire, sarà possibile scoprire Mantova e le innumerevoli località turistiche a pochi chilometri.

mercoledì 6 maggio 2009

crisi alimentare

Crisi alimentare, i Paesi ricchi acquistano a man bassa terre coltivabili situate nei Paesi poveri

africa agricolturaNel timore della crisi alimentare presente e soprattutto futura, i Paesi ricchi acquistano a man bassa terre coltivabili nei Paesi poveri. In prospettiva, questi ultimi diventeranno così sempre più poveri ed affamati. Le Monde ha pubblicato ieri il primo di quattro reportage dedicati al fenomeno.

Non passa giorno senza che vengano stipulati nuovi contratti, nota Le Monde; il fenomeno non è nuovo ma sta accelerando. Cina, Corea del Sud, Emirati Arabi, Giappone e Arabia Saudita si distinguono per l’importanza delle acquisizioni di terreno agricolo situato fuori dai propri confini.

Tutti insieme questi cinque Paesi dispongono di oltre 7,6 milioni di terreno coltivabile al di fuori del propri confini: una superficie 5,6 volte maggiore rispetto alla superficie coltivabile dell’intero Belgio.

L’enorme aumento dei prezzi delle derrate alimentari nel 2007-08 ha indotto molti investitori privati ad acquistare terreno agricolo - è sempre l’analisi di Le Monde - e la successiva caduta dei prezzi non li ha fatti desistere.

Con l’attuale crisi economica, con il crollo delle borse, i protagonisti del mercato finanziario hanno abbandonato i derivati e considerano i terreni agricoli un nuovo settore strategico.

Non sono i soli. Molti Stati seguono la medesima strada, per cercare di ottenere la sicurezza alimentare. Metropoli sterminate da sfamare, acqua sempre più rara: i signori del petrolio investono da oltre tre anni in terreni agricoli all’estero. Il Qatar dispone di terreni in Indonesia, il Bahrain nelle Filippine, il Kuwait in Birmania eccetera.

Per la Cina acquisire terreni agricoli all’estero è una priorità. I contadini rappresentano il 40% della popolazione mondiale attiva nel settore dell’agricoltura, ma hanno a disposizione solo il 9% dei terreni arabili mondiali.

L’anno scorso la Libia ha proposto all’Ucraina di scambiare petrolio con l’affitto di terreni agricoli, e l’affare sarebbe ora in via di conclusione. Fra pochi giorni una delegazione della Giordania cercherà di rinforzare la presenza agricola in Sudan.

E c’è movimento anche in Europa. Il 15 % della superficie totale della Romania, ossia oltre 15 milioni di ettari, sarebbe già nelle mani di proprietari originari di altri paesi europei.

Le Monde definisce questa strategia “delocalizzazione agricola”. I Paesi ricchi hanno spostato le fabbriche in Paesi poveri in cerca di manodopera a buon mercato: ora nei Paesi poveri cercano anche i campi.

Sulla Terra vivono 6,7 miliardi di esseri umani, di cui 2,8 miliardi di contadini. I tre quarti degli affamati del mondo abitano in campagna. Come faranno se non avranno neanche la terra da coltivare?