mercoledì 25 novembre 2009

Costituito il primo GAT d'Italia!





Cari amici, il 20 novembre 2009 è stata costituita davanti al notaio, la società agricola GAT prima in Italia, grazie alla partecipazione di 40 soci che hanno versato un capitale sufficiente per l'acquisto del terreno di Quistello di cui avete già visto le foto su questo blog.
Sono aperte le sottoscrizioni per le rimanenti quote societarie. E' previsto infatti di aumentare il capitale sociale con l'inserimento di nuovi soci per realizzare l'intero progetto di investimento di agricoltura biologica come preventivato nel business plan.

venerdì 13 novembre 2009

martedì 13 ottobre 2009

COMUNICATO DI PROGETTO G.A.T. - risposta a MERCATO LIBERO

Apprendiamo con rammarico della decisione di Paolo di sospendere il suo supporto al progetto G.A.T. perché riteniamo che la stessa dipenda da un banale malinteso.
Il business plan è stato trasmesso agli aderenti all’iniziativa non appena terminato giovedì scorso, mentre il link al nostro blog è stato cancellato la sera di martedì, due sere prima.
Per quanto riguarda l’assemblea di domenica prossima 18 ottobre, la stessa è riservata agli aderenti che hanno formalizzato il loro interesse all’iniziativa e non si tratta pertanto di una riunione divulgativa, ma di una RIUNIONE PRIVATA TRA FUTURI SOCI e per questo chiusa a chiunque altro. Questo ovviamente per correttezza e riservatezza nei confronti dei partecipanti, cosa che comprenderà chiunque faccia parte di una compagine societaria.
Nessuna remora invece in merito alla condivisione di informazioni sull’iniziativa con Paolo, così come è sempre stato fatto, ma inevitabilmente al di fuori del contesto assembleare per le ragioni di cui sopra.
Con i nostri migliori auguri a Mercato Libero per il proseguimento dell’attività, salutiamo con la consueta cordialità.
Rosanna e Gianluca

giovedì 1 ottobre 2009

Nei campi spuntano imprese!




Nei campi spuntano imprese. Nel 2009 sono nate più aziende agricole che industriali. Nel primo trimestre 10.269 contro 9.014 (fonte Infocamere). Il terreno agricolo è visto non più solo come bene anticiclico o bene rifugio ma anche come effettiva opportunità di investimento produttivo con possibilità di ritorni interessanti. Ai benefici del riavvicinamento alla terra una platea sempre più vasta inizia ad associare una possibilità concreta di una rendita economica adeguata ed una sicura rivalutazione del capitale. Il terreno agricolo ha come caratteristica intrinseca, infatti, una sempre maggiore scarsità a causa della cementificazione selvaggia in atto nelle nostre zone di pianura, e la capacità autonoma di rigenerarsi ad ogni ciclo produttivo. In altre parole è l’unico bene produttivo che non rischia l’obsolescenza e garantisce beni di prima necessità, la cui domanda non può che incrementare con l’aumento della popolazione.
L’unico difetto è il costo unitario e la diminuzione dell’utilità marginale al di sotto di una determinata soglia, variabile a seconda della coltivazione e delle condizioni del terreno stesso. Non è un caso che tutti coloro che dispongono di somme ingenti possiedano tenute prestigiose più o meno estese e sempre più spesso coltivate con metodi biologici a salvaguardia della salubrità dell’ambiente.
Mettersi insieme dunque e acquistare una tenuta agricola da condurre secondo le più moderne metodologie biologiche e beneficiare dei prodotti genuini e dal sapore autentico, è questa l’idea da cui scaturisce il progetto G.A.T. Gruppo Acquisto Terreni:
• 50 soci per un investimento complessivo di circa un milione di euro per l’acquisto e la conduzione di un fondo agricolo nella Pianura Padana.
• Una società strutturata per garantire i soci nell’investimento e una dimensione eco-solidale orientata all’accorciamento della filiera per garantire all’impresa un mercato svincolato dai legami soffocanti della Grande Distribuzione e dell’agricoltura tradizionale.
• Un’attenzione particolare all’ambiente che oltre a sottrarre territorio e alimenti all’avvelenamento con pesticidi chimici, si traduce in una maggiore piacevolezza della corte agricola in grado così di accogliere ospiti all’interno di una piccola attività agrituristica, consentendo di differenziare ulteriormente le fonti di reddito.
In questi giorni il progetto GAT è entrato nella fase di realizzazione con la convocazione dell’assemblea precostituiva fissata per il 18 ottobre p.v. ore 10,30 a Mantova presso il Circolo La Rovere, via G. Romano n. 22, cui possono partecipare coloro che hanno aderito confermando un interesse serio e concreto alla partecipazione societaria. In questa occasione verrà discusso nei dettagli il business plan che verrà spedito nei prossimi giorni agli interessati. Il numero di 50 aderenti è stato raggiunto ma siamo disponibili a valutare altre domande che perverranno entro e non oltre il 14 ottobre p.v. Per adesioni e informazioni potete contattarci ai seguenti recapiti:
progettogat@gmail.com
3465061308 avv. Rosanna Montecchi
3356532730 dott. Gianluca Marocci
Fax 0376 382612

http://maps.google.com/maps/ms?ie=UTF&msa=0&msid=111682102605795928540.000474b537351c7449448

domenica 20 settembre 2009

mercoledì 16 settembre 2009

CURIOSITA'


NUMERI:

Dow Jones 9/11 2001 closing price 9,605.51

Dow Jones 9/11 2009 closing price 9,605.41

Gold 999.99 on 09/09/09 at 09:09

venerdì 28 agosto 2009

giovedì 20 agosto 2009

AssoGAT e le bufale ferragostane...


Carissimi amici procede la nostra attività, nonostante la calura estiva. Abbiamo dato seguito al progetto di costituire l'associazione a sostegno e coordinamento della diffusione dei GAT sul territorio. Pubblichiamo di seguito lo statuto e il modulo di iscrizione all'associazione. Per chi voglia costituire un GAT in loco e per iniziare la collaborazione e sviluppare il progetto, aderire è il primo passo. AssoGAT si propone come uno strumento concreto a disposizione di tutti coloro che condividono lo spirito del GAT e vogliono realizzarlo. ...Alla faccia delle bufale ferragostane dei vari politici...
Rosanna e Gianluca

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE “ASSOGAT”

DENOMINAZIONE - SEDE - DURATA
Art. 1 Promossa dai soci fondatori è costituita l’associazione denominata « ASSOGAT» che persegue le finalità di cui all’art. 4;
Art. 2 L’associazione ha sede attualmente in Mantova in via F. Corridoni, 38, e potrà istituire o chiudere sedi secondarie o sezioni anche in altre città d’Italia o all’estero mediante delibera del Consiglio direttivo.
La sede potrà essere trasferita con semplice delibera di assemblea.
L’associazione è costituita nel rispetto delle norme della Costituzione italiana e del codice civile e della legislazione vigente ed è disciplinata dal presente statuto e dagli eventuali regolamenti che, approvati secondo le norme statutarie, si rendessero necessari per meglio regolamentare specifici rapporti associativi o attività.
L’attività degli associati è svolta prevalentemente a titolo gratuito. È ammesso il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per lo svolgimento delle attività nei limiti fissati dall’assemblea dei soci. L’associazione, in casi di particolare necessità, potrà assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo ai propri associati.
Ove necessario, l’Associazione adotterà le procedure previste dalla normativa per l’ottenimento della personalità giuridica ed il riconoscimento d’ente morale.
Art. 3 La durata dell’associazione è illimitata.
OGGETTO
Art. 4 l’ASSOGAT è un’associazione che non ha fini di lucro.
L’associazione è apartitica.
L’Associazione si propone la promozione e lo sviluppo dei Gruppi di Acquisto Terreni (G.A.T.®) perseguendo i seguenti obiettivi economici ed etici: la difesa del valore dell’investimento dei soci, l’incremento patrimoniale del medesimo, il ricavo di un eventuale reddito dalla produzione agricola mediante una gestione etica ed ecologica, la condivisione di valori e di visioni di vita, l’incentivazione della coltivazione biologica, l’avvicinamento dell’agricoltura alla platea cittadina, l’accorciamento della filiera (disintermediazione tra produttore e consumatore), lo sviluppo di progetti innovativi nel campo delle energie alternative e rinnovabili.
L'Associazione, intende raggiungere il proprio scopo sociale, attraverso lo svolgimento di attività di formazione, informazione, istruzione, ricerca e documentazione; lo stimolo di rapporti collaborativi diretti e di scambio fra i soci di informazioni, di beni o servizi, coerenti con lo scopo sociale ed ogni altra iniziativa tesa al raggiungimento dello scopo sociale, come eventualmente anche prevista da appositi regolamenti emanati dagli organi associativi preposti. Con lo scopo di adempiere alle finalità sopraesposte, l’Associazione, inoltre promuove ed organizza l’attività degli associati attraverso le seguenti linee di azione:
fornire servizi e centralizzare le spese amministrative dei G.A.T.®;
garantire trasparenza e standard qualitativi e gestionali uniformi;
svolgere attività di formazione, informazione, istruzione, ricerca e documentazione;
agevolare l’eventuale scambio delle quote tra i soci dei vari G.A.T.®;
incentivare lo sviluppo dei GAT locali mediante lo scambio di informazioni e competenze tra i G.A.T.® esistenti, i soci e gli associati;
favorire il reperimento di mercati di sbocco per i prodotti dei G.A.T.®
L’associazione si avvale di ogni strumento utile al raggiungimento degli scopi sociali ed in particolare della collaborazione con gli enti locali, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni, della partecipazione ad altre associazioni, società o enti aventi scopi analoghi o connessi ai propri.
L’associazione potrà, esclusivamente per scopo di autofinanziamento e senza fine di lucro, esercitare le attività marginali previste dalla legislazione vigente. L’associazione potrà inoltre svolgere qualsiasi altra attività culturale o ricreativa e potrà compiere qualsiasi operazione economica o finanziaria, mobiliare o immobiliare, per il migliore raggiungimento dei propri fini.
SOCI
Art. 5 Possono far parte dell’associazione tutti coloro che intendono collaborare per il raggiungimento dello scopo sociale.
Possono chiedere di essere ammessi come soci sia le persone fisiche sia le persone giuridiche, sia le associazioni di fatto, mediante inoltro di domanda scritta sulla quale decide senza obbligo di motivazione il Consiglio direttivo.
I soci, possono essere:
Soci fondatori
Sono soci fondatori le persone fisiche o giuridiche che hanno firmato l’atto costitutivo e quelli che successivamente e con deliberazione insindacabile ed inappellabile del comitato direttivo saranno ammessi con tale qualifica in relazione alla loro fattiva opera nell’ambiente associativo.
Soci operativi
Sono soci operativi le persone fisiche che aderiscono all’associazione prestando una attività prevalentemente gratuita e volontaria secondo le modalità stabilite dal Consiglio direttivo e versando una specifica quota stabilita dal Consiglio stesso.
Art. 6 I soci aderenti all’associazione hanno diritto di eleggere gli organi sociali e di essere eletti negli stessi. L’associazione si avvale in modo prevalente di attività prestata in forma volontaria e gratuita dei propri associati.
Tutti i soci hanno i diritti di informazione e di controllo stabiliti dalle leggi e dal presente statuto.
Tutti i soci hanno diritto di accesso ai documenti, delibere, bilanci, rendiconti e registri dell’associazione.
Tutti i soci maggiorenni hanno diritto di voto.
Gli associati sono tenuti ad osservare le disposizioni statutarie e regolamentari, nonché le direttive e le deliberazioni che nell’ambito delle disposizioni medesime sono emanate dagli organi dell’associazione.
Il comportamento del socio verso gli altri aderenti ed all’esterno dell’associazione deve essere animato da spirito di solidarietà ed attuato con correttezza, buona fede, onestà, probità e rigore morale, nel rispetto del presente statuto e delle linee programmatiche emanate.
Art. 7 La qualità di socio si perde per:
decesso;
mancato pagamento della quota sociale: la decadenza avviene su decisione del Consiglio direttivo trascorsi tre mesi dal mancato versamento della quota sociale annuale;
dimissioni: ogni socio può recedere dall’associazione in qualsiasi momento dandone comunicazione scritta al Consiglio direttivo; tale recesso avrà decorrenza immediata. Resta fermo l’obbligo per il pagamento della quota sociale per l’anno in corso;
espulsione: il Consiglio direttivo delibera l’espulsione, previa contestazione degli addebiti e sentito il socio interessato, se possibile e richiesto dallo stesso, per atti compiuti in contrasto a quanto previsto dal presente statuto o qualora siano intervenuti gravi motivi che rendano incompatibile la prosecuzione del rapporto associativo.
Gli associati che abbiano comunque cessato di appartenere all’associazione non possono richiedere i contributi versati e non hanno alcun diritto sul patrimonio dell’associazione stessa.
RISORSE ECONOMICHE
Art. 8 Le risorse economiche per il conseguimento degli scopi ai quali l’associazione è rivolta e per sopperire alle spese di funzionamento dell’associazione saranno costituite:
dalle quote sociali annue stabilite dal Consiglio direttivo;
da eventuali proventi derivanti da attività associative (manifestazioni e iniziative);
da ogni altro contributo, compresi donazioni, lasciti e rimborsi dovuti a convenzioni, che soci, non soci, enti pubblici o privati, diano per il raggiungimento dei fini dell’associazione;
contributi di organismi internazionali;
entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali, e proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi.
Il patrimonio sociale indivisibile è costituito da:
beni mobili ed immobili;
da sovvenzioni; donazioni, lasciti o successioni;
da eventuali contributi straordinari;
dagli avanzi di gestione.
Anche nel corso della vita dell’associazione i singoli associati non possono chiedere la divisione delle risorse comuni.
I proventi delle attività, gli utili e avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale non verranno distribuiti, neanche in modo indiretto, durante la vita dell’associazione salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposti per legge, e pertanto saranno portati a nuovo, capitalizzati e utilizzati per lo svolgimento delle attività istituzionali ed il raggiungimento dei fini perseguiti dalla associazione.
ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE
Art. 9 Sono organi dell’associazione:
l’Assemblea dei soci,
il Consiglio direttivo;
il Collegio dei revisori – se nominato - ;
i Probiviri – se nominato -;
il Presidente;
il Segretario;
Il Tesoriere
Tutte le cariche elettive sono gratuite, è ammesso il solo rimborso delle spese documentate.
ASSEMBLEA DEI SOCI
Art. 10 L’assemblea regolarmente costituita rappresenta l’universalità degli associati e le sue deliberazioni prese in conformità alla legge ed al presente statuto obbligano tutti gli associati.
L’assemblea può essere ordinaria e straordinaria.
In particolare l’assemblea ha, il compito:
di ratificare l’entità delle quote sociali annue stabilita dal Consiglio direttivo;
di approvare il bilancio consuntivo e quello preventivo;
di deliberare sulle modifiche dello statuto dell’associazione e sull’eventuale scioglimento dell’associazione stessa.
Art. 11 L’assemblea è convocata presso la sede sociale o altrove purché nel territorio nazionale almeno una volta all’anno entro il mese di aprile.
Essa deve inoltre essere convocata ogni qualvolta ciò venga richiesto dal Presidente dell’associazione, dal Consiglio direttivo o da almeno un terzo dei soci.
La convocazione è fatta dal Presidente dell’associazione o da persona dallo stesso a ciò delegata, mediante comunicazione raccomandata spedita agli associati o consegnata a mano almeno otto giorni prima della data della riunione o mediante affissione dell’avviso di convocazione all’albo dell’associazione presso la sede almeno quindici giorni prima della data della riunione, o a mezzo fax e posta elettronica. Nella convocazione dovranno essere specificati l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’ora dell’adunanza, sia di prima che di eventuale seconda convocazione. L’assemblea può essere convocata in seconda convocazione in ora successiva dello stesso giorno della prima convocazione.
Art. 12 Hanno diritto di intervenire all’assemblea i soci in regola con il versamento della quota sociale. Essi possono farsi rappresentare da altro socio mediante delega scritta. Non è ammessa più di una delega alla stessa persona.
Spetta al Presidente dell’Assemblea constatare la regolarità delle deleghe.
Art. 13 Ogni Socio ha diritto ad un voto. Le deliberazioni dell’assemblea in prima convocazione sono prese a maggioranza di voti e con la presenza fisica o per delega di almeno la metà degli associati.
In seconda convocazione le deliberazioni sono valide a maggioranza qualunque sia il numero degli intervenuti. Nel conteggio della maggioranza dei voti non si tiene conto degli astenuti.
Per la modificazione del presente statuto o per deliberare lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del suo patrimonio occorre il voto favorevole di almeno il settantacinque per cento degli associati intervenuti sia in prima che in seconda convocazione e il parere favorevole del Consiglio direttivo.
I soci fondatori hanno diritto di veto sulle deliberazioni dell’Assemblea.
L’assemblea è presieduta dal Presidente dell’associazione o in sua assenza dal Vice-Presidente o, in assenza di quest’ultimo, da un membro del Consiglio direttivo designato dalla stessa assemblea.
Le funzioni di segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in caso di suo impedimento da persona, nominata dall’assemblea.
I verbali dell’assemblea saranno redatti dal segretario, e firmati dal Presidente e dal Segretario stesso.
Le decisioni prese dall’assemblea, sia ordinaria che straordinaria, impegnano tutti i soci sia dissenzienti che assenti.
Ogni socio ha diritto di consultare il verbale dei lavori redatto dal segretario e sottoscritto dal Presidente.
CONSIGLIO DIRETTIVO
Art. 14 Il Consiglio direttivo è composto da un numero di membri non inferiore a due, e non superiore a cinque, incluso il Presidente che è eletto direttamente dall’assemblea. L’assemblea elegge il Consiglio direttivo, determinando di volta in volta il numero dei componenti.
Il Consiglio direttivo ha il compito di attuare le direttive generali, stabilite dall’assemblea, e di promuovere ogni iniziativa volta al conseguimento degli scopi sociali.
Al Consiglio direttivo compete inoltre di assumere tutti i provvedimenti necessari per l’amministrazione ordinaria e straordinaria, l’organizzazione e il funzionamento dell’associazione, l’assunzione eventuale di personale dipendente; di predisporre il bilancio dell’associazione, sottoponendolo poi all’approvazione dell’assemblea; di stabilire le quote annuali dovute dai soci.
Inoltre gli compete:
predisporre le linee generali del programma delle attività annuali ed a medio termine dell’associazione;
redigere la relazione consuntiva annuale sull’attività dell’associazione;
vigilare sulle strutture e sui servizi dell’associazione;
determinare i criteri organizzativi che garantiscano efficienza, efficacia, funzionalità e puntuale individuazione delle opportunità ed esigenze per l’associazione e gli associati;
Il Consiglio direttivo individua, istituisce e presiede comitati operativi, tecnici e scientifici determinandone la durata, le modalità di funzionamento, gli obiettivi ed i compensi.
Il Consiglio direttivo può demandare ad uno o più consiglieri lo svolgimento di determinati incarichi e delegare a gruppi di lavoro lo studio di problemi specifici.
Art. 15 Il Consiglio direttivo nomina tra i suoi membri il Vice-Presidente, il Tesoriere e il Segretario.
Sarà in facoltà del Consiglio direttivo preparare e stilare un apposito regolamento che, conformandosi alle norme del presente statuto, dovrà regolare gli aspetti pratici e particolari della vita dell’associazione.
Detto regolamento dovrà essere sottoposto per l’approvazione all’assemblea che delibererà con le maggioranze ordinarie.
Art. 16 I membri del Consiglio direttivo durano in carica tre anni e sono rieleggibili.
Se vengono a mancare uno o più consiglieri, il Consiglio direttivo provvede a sostituirli nominando al loro posto il socio o soci che nell’ultima elezione assembleare seguono nella graduatoria della votazione.
In ogni caso i nuovi consiglieri scadono insieme a quelli che sono in carica all’atto della loro nomina.
Se vengono a mancare consiglieri in numero superiore alla metà, il Presidente deve convocare l’assemblea per nuove elezioni.
Art. 17 Il Consiglio direttivo si raduna su invito del Presidente ogni qualvolta se ne dimostra l’opportunità, oppure quando ne facciano richiesta scritta almeno due membri del Consiglio stesso.
Ogni membro del Consiglio direttivo dovrà essere invitato alle riunioni almeno tre giorni prima; solo in caso di urgenza il Consiglio direttivo potrà essere convocato nelle ventiquattro ore. La convocazione della riunione può essere fatta a mezzo lettera raccomandata, o da consegnare a mano, a mezzo fax, posta elettronica e telegramma.
L’avviso di convocazione dovrà indicare gli argomenti posti all’ordine del giorno.
Art. 18 Per la validità della riunione del Consiglio direttivo è necessaria la presenza della maggioranza dei membri dello stesso.
La riunione è presieduta dal Presidente dell’associazione o, in caso di sua assenza dal Vice-Presidente o in assenza di quest’ultimo da altro membro del Consiglio più anziano per partecipazione all’associazione.
Le funzioni di segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in casi di sua assenza o impedimento da persona designata da chi presiede la riunione.
Le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti; in caso di parità prevale il voto di chi presiede.
Delle deliberazioni stesse sarà redatto verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.
IL TESORIERE
Art. 19 Al Tesoriere spetta il compito di tenere e aggiornare i libri contabili e di predisporre il bilancio dell’associazione.
IL SEGRETARIO
Art. 20 Al Segretario spetta il compito di tenere e aggiornare i libri verbali e Libro soci nonché quello di coadiuvare nello svolgimento delle sue funzioni il Presidente.
IL PRESIDENTE
Art. 21 Il Presidente è eletto dall’assemblea e dura in carica tre anni. La prima nomina è ratificata nell’atto costitutivo.
Il Presidente ha la rappresentanza legale dell’associazione nei confronti dei terzi e presiede le adunanze del Consiglio direttivo e dell’assemblea dei soci.
Il Presidente assume nell’interesse dell’associazione tutti i provvedimenti, ancorché, ricadenti nella competenza del Consiglio direttivo nel caso ricorrano motivi d’urgenza e si obbliga a riferirne allo stesso in occasione della prima adunanza utile.
Il Presidente ha i poteri della normale gestione ordinaria dell’associazione e gli potranno essere delegati altresì eventuali poteri che il consiglio direttivo ritenga di delegargli, anche di straordinaria amministrazione.
Per i casi d’indisponibilità ovvero d’assenza o di qualsiasi altro impedimento del Presidente lo stesso è sostituito dal Vice-Presidente.
PROBIVIRI
Art. 22 L’assemblea, qualora lo ritenga opportuno, può eleggere un Collegio di probiviri, in numero massimo di tre, che dura in carica tre anni, cui demandare secondo modalità da stabilirsi la vigilanza sulle attività dell’associazione e la risoluzione delle controversie che dovessero insorgere tra gli associati. Le deliberazioni del Collegio dei probiviri sono inappellabili.
COLLEGIO DEI REVISORI
Art. 23 L’assemblea, qualora lo ritenga opportuno, può eleggere un Collegio dei revisori dell’associazione. Il Collegio dei Revisori è composto da tre membri effettivi e due supplenti e dura in carica tre anni.
Il collegio ha il compito di partecipare alle riunioni del Consiglio direttivo e dell’assemblea, verificare e controllare l’operato del consiglio direttivo, e l’operato della associazione per verificarne la rispondenza agli scopi statutari ed alla normativa vigente. I controlli sono trascritti su apposito libro. Il collegio potrà altresì indirizzare al Presidente ed ai membri del Consiglio direttivo le raccomandazioni che riterrà utili al fine di permettere il miglior assolvimento dei compiti loro assegnati nel rispetto delle norme e dello statuto. Il compenso ai membri il Collegio dei revisori, se esterni alla associazione, è determinato dal Consiglio direttivo nel rispetto della legislazione vigente.
ESERCIZIO SOCIALE
Art. 24 Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno e con la chiusura dell’esercizio verrà formato il bilancio che dovrà essere presentato all’assemblea per l’approvazione entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale.
MODIFICHE STATUTARIE
Art. 25 Questo statuto è modificabile dall’assemblea straordinaria secondo le norme previste dall’art. 13 del presente statuto. Ogni modifica o aggiunta non potrà essere in contrasto con gli scopi sociali, con la dottrina e il Regolamento interno e con la legge italiana.
SCIOGLIMENTO
Art. 26 Per deliberare lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio occorre l’assemblea straordinaria dei soci validamente costituita secondo le norme del presente statuto
L’assemblea che delibera lo scioglimento dell’associazione nomina uno o più liquidatori e delibera sulla destinazione del patrimonio che residua dalla liquidazione stessa.
La devoluzione del patrimonio sarà effettuata con finalità di pubblica utilità a favore di associazioni con finalità similari.
NORME FINALI
Art. 27 Per quanto non contenuto nel presente statuto, valgono le norme ed i principi del codice civile.

Iscrizione ad AssoGAT



Spett.le ASSOGAT

Via Corridoni n. 38

46100 MANTOVA

FAX 0376 382612

progettogat@gmail.com





Il sottoscritto

Cognome__________________________________________________________________________

Nome_____________________________________________________________________________

luogo e data di nascita_________________________________________

città __________________________(___) via __________________________n. ________

CAP_____________ Cod.fisc.__________________________________________________

e-mail _____________________________________________________________________

tel.________________________________________________________________________

avendo letto e condividendo i contenuti dello Statuto e i regolamenti dell’Associazione

CHIEDO DI DIVENTARE SOCIO

e conseguentemente mi impegno a:

• partecipare di persona, salvo gravi impedimenti, alle Assemblee dei Soci

• partecipare, nei limiti delle mie possibilità, agli altri incontri associativi: convegni nazionali, momenti formativi e quanto altro organizzato dall’Associazione.

Mi impegno altresì a:

• dare le mie dimissioni dall’Associazione qualora per un qualsiasi motivo non potessi più accettarne i fini e le strategie, oppure mi trovassi nelle condizioni di non poter più partecipare attivamente alla vita associativa;

• accettare sin d’ora che qualora le informazioni rilasciate all’atto della presente domanda di adesione dovessero rivelarsi inesatte o incomplete o omettessero attività in conflitto con le finalità dell’Associazione sarà revocata d’ufficio la mia iscrizione all’Associazione

Ai sensi della L. 196/2003 autorizzo l’uso dei miei dati personali per l’invio di materiale informativo.

In ogni momento potrò avere accesso ai dati o chiederne la cancellazione scrivendo alla segreteria dell’associazione.

In fede, data firma





__________________________________________________________________

ACCETTAZIONE DELLA DOMANDA: Ai sensi dell’articolo 5 - Soci dello Statuto dell’Associazione “ASSOGAT” la presente domanda di adesione verrà sottoposta al Consiglio Direttivo per l’accettazione.

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

(ART. 13 D.LGS. 30 GIUGNO 2003, N. 196, RECANTE IL “CODICE IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI”)

(Ai sensi dell’articolo 13 del Codice in materia di dati personali si informa che il trattamento dei dati personali,forniti in sede di domanda di adesione ad AssoGAT, finalizzato unicamente all’espletamento delle procedure di ammissione a socio nonché per l’invio di comunicazioni inerenti le attività del l’associazione avverrà presso la sede dell’AssoGAT in Mantova via Filippo Corridoni, 38 con l’utilizzo di procedure anche informatizzate, nei modi e nei limiti necessari per perseguire le predette finalità; i dati non potranno essere comunicati a terzi. Dei dati potranno venire a conoscenza il responsabile avv. Rosanna Montecchi o suoi incaricati del trattamento. Il conferimento dei dati è necessario per l’ammissione a socio e la loro mancata indicazione comporta l’impossibilità di valutare la domanda di ammissione a socio da parte di AssoGAT. Agli interessati sono riconosciuti i diritti di cui all’articolo 7 del citato Codice e in particolare il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento e la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi, rivolgendo le richieste a avv. Rosanna Montecchi presso la sede dell’AssoGAT in Mantova via Filippo Corridoni, 38.

giovedì 16 luglio 2009

i grafici valgono più di mille parole


http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2009/bolleco57/bollec57/boleco_57.pdf

Produzione industriale

Solo da Aprile 2008 a marzo 2009 -25,3%

Le compravendite immobiliari

L’indebitamento delle imprese

Consumi

Indebitamento delle famiglie

Esportazioni e importazioni

venerdì 10 luglio 2009

Peak food, la fine dell'abbondanza.

Tratto da Blogsfere: Pubblicato da Debora Billi alle 12:55 in Risorse


foodcrisisxx.jpg

No, non è il solito titolo della Cassandra catastrofista. A meno che tale non vogliate considerare il National Geographic, che così esordisce per un articolo pubblicato qualche giorno fa (qui la versione stampabile, più leggibile).

Lo scorso anno il prezzo del cibo alle stelle è stato un triste risveglio per il pianeta. Tra il 2005 e il 2008, il prezzo di grano e granturco è triplicato, quello del riso aumentato cinque volte, e le rivolte per il cibo si sono viste in quasi due dozzine di Paesi. E tutto ciò in un periodo di raccolti record. (...) Per dirla in due parole: nell'ultimo decennio il mondo ha consumato più cibo di quanto non se ne sia prodotto.

Abbiamo bisogno di un'altra rivoluzione verde, sostengono gli scienziati, e ne abbiamo bisogno in metà del tempo. Tutto ciò fa venire in mente le teorie malthusiane, la sovrappopolazione, discorsi che spesso qui generano accanite discussioni.

Che ci sia un problema di risorsa cibo è ormai assodato. Resto convinta che non sia imminente come molti credono e come questo articolo lascia intendere: diminuire il consumo di carne (l'allevamento consuma il 70% del raccolto mondiale di cereali) e distribuire meglio le risorse (in Occidente gettiamo via il 30% del cibo prodotto) ci offrirebbe un'ampia finestra di tempo per provvedere. Ma la questione, come si legge anche nel National Geographic, è che il tentativo di aumentare costantemente i raccolti conduce ad un forsennato uso di pesticidi senza alcuna regola, specialmente in certe parti del mondo. Triste il racconto delle famiglie cinesi decimate dal cancro, anche nell'infanzia, proprio per la vicinanza ai campi agricoli irrorati con Dio solo sa cosa. In realtà, come prova uno studio della FAO, l'agribusiness tradizionalmente inteso (mix di fertilizzanti, pesticidi, uso di petrolio e gas, massiva irrigazione e OGM) ha fallito nel suo tentativo di incrementare l'accesso alle risorse alimentari. Ed è la stessa FAO ora a proporre un nuovo sistema, più sostenibile, meno inquinante, meno consumatore di risorse, e soprattutto più consono ai milioni di piccoli agricoltori che sono la vera spina dorsale del sistema alimentare globale.

Ciò non toglie che, piaccia o non piaccia, ogni popolazione può vivere solo con quella che è la sua resource base, ovvero le risorse che ha disponibili sul proprio territorio. Finora, quando si è presentato il problema, le singole popolazioni lo hanno risolto facendo la guerra ed appropriandosi delle risorse del vicino sconfitto. Ma oggi, che la popolazione in questione è l'intera razza umana, e che facciamo i conti con una resource base rappresentata dall'intero pianeta, non abbiamo chances di guerre di conquista. C'è troppo poco petrolio per andare a conquistare le ricchezze di Saturno armi in pugno.

martedì 30 giugno 2009

lunedì 15 giugno 2009

PRECISAZIONI

Cari Lettori, interessati al G.A.T.,
come spesso accade, la trascrizione dei dati può causare errori.
Perciò ecco alcune precisazioni:

WWW.GRUPPOACQUISTOTERRENI.IT (al singolare e senza "di")
il sito é importante perché vi troverete la descrizione del fondo e potrete scaricare il modulo di adesione da inviare (meglio via fax) per essere inseriti nella lista dei chiamati all'assemblea precostitutiva dove verrà illustrato il business plan con ipotesi di rendimento e sviluppo del progetto nonché le modalità della procedura per l'acquisto vero e proprio del fondo.
Lo stesso sito rimanda direttamente a Facebook dove invece troverete aggiornamenti e notizie varie pertinenti all'iniziativa, come quelle che già trovate su questo Blog.
l'indirizzo mail é questo:

PROGETTOGAT@GMAIL.COM

A presto!
avv. Rosanna Montecchi
dott. Gianluca Marocci

sabato 13 giugno 2009

venerdì 12 giugno 2009


Mantova Il progetto dell' avvocato Rosanna Montecchi che ha fondato i Gat, gruppo acquisto terreni

«Investire in Borsa? Meglio la terra»

Tredici ettari di sfida. Obiettivo: difendere i risparmi e garantirsi prodotti naturali Finanza ed ecologia Ai cinquanta soci basteranno 20.000 euro di quota per diventare azionisti del fondo agricolo

MANTOVA - L' idea, dice, le ronzava in testa da almeno un anno e mezzo. Ma pareva fuori moda persino in una provincia contadina per dna. L' idea era un fondo in cui poter investire i risparmi. Mica però un fondo d' investimento: un fondo agricolo. Un campo, insomma. Una proposta per i piccoli risparmiatori desiderosi di restare, perdonate il bisticcio, coi piedi per terra. All' epoca, però, non erano molti. Un po' perché i Bernard Madoff erano ancora osannati come guru della finanza, non bollati come malfattori. Un po' perché, ai tempi, a risicare ancora si rosicava. Insomma, i prodotti derivati, anche da queste parti, facevano più gola di quelli coltivati. Adesso, però, è arrivato il brusco cambio di stagione. Le Borse sono colate a picco e la fiducia nell' alta finanza ancora più in basso. Così lei, l' avvocato Rosanna Montecchi, ha ritirato fuori il suo progetto. E, stavolta, pare sia davvero quella buona. Si chiama Gat, gruppo di acquisto terreni. E ogni riferimento ai Gas, i gruppi di acquisto solidale, quelli di chi si mette assieme per comprare roba da mangiare buona, genuina e a buon mercato, è tutt' altro che casuale. «Da anni faccio parte di un Gas - ammette l' avvocato mantovano, che da legale di banche è passata a fare il difensore dei consumatori - Così mi sono detta: perché non mettere insieme i risparmi di un po' di gente per comprare un terreno, dove coltivare frutta e verdura biologica?». Il terreno, lei e il commercialista Gianluca Marocci, suo braccio destro per le questioni societarie, l' hanno già individuato: tredici ettari più una cascina da rimettere in sesto (che in futuro potrebbe diventare una fattoria didattica), dalle parti di Marcaria. Ora c' è da trovare il contadino che lo coltiverà (ma c' è già una lista di papabili) e i cinquanta investitori che, secondo il business plan, dovrebbero sborsare 20 mila euro a testa, diventando proprietari ciascuno di un due per cento della Srl. «Non vogliamo ci siano posizioni dominanti tra gli azionisti - spiega Marocci - E metteremo vincoli per impedire l' uscita anticipata dalla società, almeno per i primi 5 anni, per non obbligare i soci a ulteriori esborsi». Anche se la terra oggi va forte come bene rifugio (al terzo posto dopo casa e Bot, secondo una recente indagine della Coldiretti), la molla per chi entra sarà più ecologica che economica. «Quel terreno, oltre ad essere un investimento e una fonte di cibi salutari, a uso e consumo dei soci ma anche della rete dei Gas, servirà pure a dire no ad Ogm e fertilizzanti chimici - spiega la Montecchi - e a sperimentare nuove tecniche agricole che preservino la terra. E speriamo di essere solo il primo di una lunga serie di Gat». L' avvocato dice di essersi ispirata ai «comandamenti della decrescita» del francese Serge Latouche. Ma altrettanto al caso suo avrebbe fatto l' invettiva di Berto Panada, il contadino mantovano del Baldus di Teofilo Folengo, che già cinque secoli fa elogiava chi mette in comune il poco che ha e se la prendeva con gli «avarazzi» che cercano oltretutto di rapinare i beni altrui. La lezione, gongola la Montecchi, l' hanno capita persino alcuni dipendenti di banca, che figurano tra la prima quarantina di sottoscrittori (il modulo di pre-adesione è sul sito www.gruppoacquistoterreni.it). Sono arrivate adesioni persino dalla Sardegna: «Avevano fatto piani d' investimento finanziario per i figli e si sono ritrovati con un pugno di mosche. Così hanno scelto di investire nella terra». Forse per i Gat è arrivata davvero la bella stagione. Luca Angelini 13 50

Angelini Luca

Pagina 13
(11 giugno 2009) - Corriere della Sera

giovedì 11 giugno 2009

Rilocalizzare


RILOCALIZZARE
“Significa produrre in massima parte a livello locale i prodotti necessari a soddisfare i bisogni della popolazione, in imprese locali finanziate dal risparmio collettivo raccolto localmente. Tutte le produzioni locali realizzabili su scala locale per i bisogni locali dovrebbero dunque essere realizzate localmente
Tratto da S. Latouche “Breve trattato della Decrescita Serena”, pagg.49-50.

mercoledì 10 giugno 2009

sequestrati titoli FED


http://italia.etleboro.com/?read=26426

addio alla Banca ed ai rating a "QUADRUPLA A"


Basta rating a "quadrupla A"

(da "La Gazzetta di Mantova del 27/5/2009)
Ecco i Gruppi di acquisto terra
Parte da Mantova la risposta alla crisi dei risparmiatori, scottati dai casi Cirio, Parmalat, bond argentini, Lehman e Alitalia: i Gat. Sono gruppi di acquisto dei terreni. Un'idea semplice e al tempo stesso rivoluzionaria, in nome della decrescita felice. Venerdì la presentazione del primo gruppo.
di Gabriele De Stefani
Cara banca, ti sistemo io. Parte dal cuore di Mantova - dallo studio legale Montecchi di via Corridoni - la sfida agli istituti di credito lanciata con la costituzione del primo Gruppo di acquisto terreni (Gat). Paura di vedere altri risparmi volatilizzarsi, dopo il crollo dell'ottobre scorso e quelli tutti italiani sotto i loghi Parmalat e Cirio? Sì, il motivo principale è questo. E' la risposta al problema è nuova, creativa: unire 50 medi risparmiatori, chiedendo loro di investire 20mila euro ciascuno e comprare un terreno agricolo. Per poi gestirlo insieme e farne una sede di produzione biologica.

L'obiettivo diventa duplice: garantire il mantenimento del proprio capitale poggiando sul bene rifugio per eccellenza (la terra) e darsi ad un'attività economica pulita sul piano ecologico ed etico. La madre del progetto è Rosanna Montecchi. Avvocato, dopo una carriera come legale delle banche ha deciso di saltare dall'altra parte della barricata. Prima nella sua attività professionale, assistendo i consumatori in causa contro gli istituti di credito. E poi con l'idea di fondare un gruppo di acquisto di terreni. L'ispirazione arriva dai gruppi di acquisto solidale (i Gas), reti di acquirenti che si uniscono per evitare i canali tradizionali del commercio, aggirando la grande distribuzione organizzata.

Qui invece chi decide di aderire deve unire i propri risparmi con quelli degli altri associati. La quota richiesta è di 20mila euro. L'obiettivo, per partire con il primo esperimento, è raggiungere 50 adesioni. Già individuato il terreno adatto: si punta all'acquisto di una cascina ad Ospitaletto. Il tutto costituendo una società a responsabilità limitata che affiderebbe a un contadino la gestione del terreno ma manterrebbe il potere di decidere lungo quali direttrici far muovere la produzione.


Una sorta di cooperativa in cui tutti i soci siano allo stesso livello e siano coinvolti nella gestione aziendale. É quella che Serge Latouche, teorico della decrescita, chiama la rilocalizzazione della produzione: a due passi da casa e con la partecipazione diretta di chi, magari residente in zona, ci mette il capitale. Un sano ritorno al passato, nelle intenzioni dei promotori, caratterizzato da una bella dose di trasparenza nella gestione del denaro investito. Ben altra cosa rispetto ai criptici fondi comuni di investimento, dove il controllo finisce fatalmente per disperdersi.

Per diffidenza, se non per paura, con il gruppo di acquisto di terreni si offre un'alternativa al deposito bancario. «Ma non vogliamo fare concorrenza agli istituti di credito - chiarisce la Montecchi - Il nostro obiettivo è solo dare ai piccoli risparmiatori una chance di acquistare un bene reale senza indebitarsi e potendolo gestire di persona». E allora, se non è fuga dalla banca, è anche qualcosa di più, perché è corsa al bene rifugio, alla riserva di valore per eccellenza.

Per intenderci: se si vuole rischiare meno, si può passare solo al deposito sotto al cuscino. E per questo agli investitori è richiesto un impegno di medio-lungo periodo: siccome l'obiettivo è tutelare il valore dei risparmi, non c'è spazio per manovre speculative. E nel Gat si deve rimanere per almeno 15 anni, salvo casi eccezionali.

Quel che è certo è che nei progetti di Rosanna Montecchi, affiancata dal commercialista Gianluca Marocci, c'è anche un'idea ben precisa su come condurre l'azienda agricola che nascerà. La parola d'ordine è una sola: biologico. Niente organismi geneticamente modificati, niente legami con la grande distribuzione. I canali di vendita diventano due: le cinquanta famiglie azioniste e, soprattutto, la crescente rete dei gruppi di acquisto solidale.

E proprio da chi frequenta questi gruppi - una vera e propria nicchia ideologica ed economica - stanno arrivando le adesioni per il primo Gat: sul tavolo ci sono già un centinaio di potenziali investitori (solo in parte mantovani: arrivano e-mail da tutto il nord Italia). Tant'è che la mente inizia subito a correre a possibili sviluppi futuri: «Il sogno è costruire una rete di Gat - conclude Montecchi - con un'associazione-satellite attorno alla quale farli ruotare. Ma per questo ci sarà tempo».
(27 maggio 2009)

lunedì 8 giugno 2009

continua....

Argentina, gli ambientalisti e la Monsanto
3.06.09
N.N.

Un articolo del Financial Times informa che il governo argentino sta subendo pressioni affinché vieti l’uso di un composto chimico usato nei diserbanti più venduti al mondo, dopo che una nuova ricerca ha scoperto che potrebbe essere dannoso alla salute umana.

Un gruppo di avvocati ambientalisti argentini ha presentato una petizione alla Corte suprema del Paese chiedendo che venga imposto un divieto di sei mesi sulla vendita e uso del glifosato, che è il prodotto base i di molti diserbanti, compresi alcuni della multinazionale Monsanto.

Il divieto, se approvato, significherebbe, secondo Guillermo Cal il direttore esecutivo dell’associazione argentina di aziende che producono fertilizzanti che “non si potrebbe fare agricoltura in Argentina”. L’Argentina è infatti diventata uno dei più grandi esportatori di cibo al mondo, per lo più grazie all’uso di sementi geneticamente modificate costruite per resistere al glifosato. Questo ha permesso, si legge nell’articolo, ai coltivatori di soia di aumentare il loro reddito seminando direttamente senza rimuovere la terra e quindi spruzzando il diserbante per uccidere le erbacce senza colpire il nuovo raccolto.

Il paese è il maggiore esportatore al mondo di olio di soia e il secondo per esportazioni di cereali, oltre ad essere il terzo per semi di soia. Il Glifosato è il diserbante più usato e gli agricoltori spendono ogni anno $450m per consumare i 150m che annualmente spruzzano sui loro raccolti, afferma Cal.

Qualsiasi divieto del glifosato potrebbe avere gravi conseguenze economiche: il già indebitato governo governo Argentino conta molto sulle tariffe imposte sulle esportazioni agricole.

“Sappiamo di stare fronteggiano Golia” dice ai giornalisti dell’FT Mariano Aguillar direttore esecutivo dell’associazione di avocati ambientalisti che ad Aprile di quest’anno ha presentato la petizione. L’associazione si è mossa sulle basi di una ricerca condotta da Andrés Carrasco, uno scienziato che lavora per l’istituto di ricerca pubblica Conicet. Secondo gli studi condotti da Carrasco anche solo piccolissime quantità di glifosato potrebbero causare malformazioni negli embrioni delle rane quindi, per estrapolazione, potrebbero avere conseguenze dannose per gli esseri umani.

“Ritengo che la classificazione di tossicità del glifosato sia troppo bassa… in alcuni casi questo può essere un veleno potente” ha dichiarato Carrasco al FT. Il ricercatore ha affermato che alcune persone, che abitano vicino a zone di produzione della soia, già dal 2002 hanno segnalato dei problemi, cioè un paio di anni dopo il primo grande raccolto fatto usando semi modificati geneticamente, il cui uso è stato approvato in Argentina nel 1996.

Ricerche condotte da altri scienziati e prove scientifiche presentati da alcuni attivisti locali mostrano un'alta incidenza di difetti alla nascita e di cancri nelle persone che vivono vicino alle zone dove i campi vengono spruzzati con disserbante. Uno studio condotto dal dottor Rodolfo Páramo, nella provincia agricola di Santa Fé ha segnalato 12 malformazioni in 250 nascite, un numero ben al di sopra del tasso normale.

domenica 7 giugno 2009

AH! LA PROCEDURA!


Rimborsi a rischio sui bond Lehman

di Laura Serafini


| 6 Giugno 2009

Le banche che hanno venduto i bond Lehman ai risparmiatori di tutto il mondo rischiano di essere tagliate fuori dalla procedura di rimborso dei crediti ai loro clienti. La strategia degli istituti italiani, veicolati attraverso l'Abi, punta proprio a intermediare per conto della clientela la registrazione e il recupero dei crediti presso le amministrazioni delle società finite in amministrazione controllata, in particolare la casa madre americana Lehman Brothers Holding (Lbhi). Ma questa possibilità, a oggi, sembra esclusa - o quantomeno la sua percorribilità è controversa - dalla mozione presentata a fine maggio da Alvarez&Marsal, l'amministratore di Lbhi, con la quale si propone per il prossimo 24 agosto la data ultima (bar date) entro la quale chiedere l'insinuazione al passivo. Scaduto quel termine, se un credito che non risulta già iscritto nel bilancio di Lbhi o delle controllate e non viene registrato, diventa di fatto carta straccia.
L'Abi ha deciso di presentare un'opposizione - che sarà depositata probabilmente entro questa sera presso il tribunale di New York - al documento prodotto da A&M, il quale potrebbe mettere a repentaglio la possibilità di ottenere rimborso, seppure parziale, per la gran parte dei risparmiatori italiani.
Molti di loro, infatti, hanno affidato tutte le speranze di rivedere qualche soldo dei risparmi sfumati all'iniziativa dell'istituto di credito che gli ha venduto i bond. «Data la grande mole di rivendicazione dei crediti attesa - recita il punto 19 della mozione di A&M - la mozione sulla "Bar date" stabilisce esplicitamente che alle terze parti non è consentito rivendicare crediti per conto di altre parti, e le rivendicazioni di crediti fatte da persone diverse dal titolare del credito non verranno prese in considerazione». Dunque, o si muove il risparmiatore in prima persona oppure la registrazione è nulla. Questo non significa necessariamente l'esclusione dal recupero: la mozione stabilisce infatti che i crediti (dunque, le emissioni obbligazionarie) già iscritte nel bilancio di Lbhi e delle sue controllate sono automaticamente registrate. Il problema è che non sarà facile sapere se il proprio titolo è dentro o fuori quella lista: tra l'altro, A&M aveva assicurato che entro lo scorso primo giugno avrebbe pubblicato l'elenco di tutte le emissioni presenti nel passivo del gruppo in modo tale da consentire ai creditori l'accertamento della presenza del proprio titolo in bilancio. Ma ieri ancora non lo aveva fatto. Anche questo aspetto sarà contestato nell'atto di opposizione dell'Abi: non si può proporre una data ultimativa senza prima consentire di poter verificare quali emissioni sono in bilancio e quali no. L'associazione bancaria chiederà inoltre che sia prevista la registrazione automatica per tutti i crediti verso Lehman e non solo di quelli iscritti nei libri contabili. E questo perché, secondo la mozione di A&M, chi non ha il proprio titolo in quella lista, vede posto a suo carico l'onere di verificarne l'assenza e avviare la pratica di registrazione, altrimenti perde ogni diritto.
L'Abi si sta muovendo in fretta perché il termine per la presentazione di opposizione alla proposta di A&M è fissato per il 12 giugno. Il 17 giugno ci sarà l'udienza presso il tribunale di New York, dopodichè la mozione e la bar date del 24 agosto potrebbero diventare definitivi. Le banche italiane rischiano però di trovare la strada in salita: i principi fissati dalla mozione contestata si attengono alle linee guida stabilite in un regolamento interno sulla disciplina del Chapter 11 approvato lo scorso marzo dal Tribunale di New York. Queste prevedono che la proof of claim, ovvero la rivendicazione del credito, possa essere presentata e firmata solo dal creditore stesso. Unica eccezione: l'intermediazione affidata al rappresentante comune degli obbligazionisti. Ma, ironia della sorte, gran parte dei Lehman's bond people italiani si vedono negata anche questa possibilità: l'emissione principale venduta in Italia attraverso la società olandese Lehman Brothers Treasury, l'Euro Medium Term Program, non prevede la possibilità di nominare l'indenture trustee, il rappresentante degli obbligazionisti per l'appunto.

6 Giugno 2009

sabato 6 giugno 2009

PESTICIDI NEL PIATTO: RAPPORTO 2009

http://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/567-pesticidi-nel-piatto-2009-la-meta-della-frutta-e-contaminata

"Il trend per cui si era osservato negli ultimi anni un costante miglioramento e la diminuzione della quantità di residui chimici rilevati nell’ortofrutta in vendita nei nostri mercati sembra purtroppo si sia arrestato e in questa edizione di Pesticidi nel piatto, che rappresenta il quadro delle analisi compiute nel corso del 2008, presentiamo dati in peggioramento rispetto allo scorso anno o, nel migliore dei casi, simili a quelli dell’anno precedente."

Così Legambiente introduce l’edizione 2009 del rapporto annuale che raccoglie ed elabora le analisi fatte dalle Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici su frutta, verdura, olii e vini, ovvero prodotti ortofrutticoli e derivati.

Il dossier è stato presentato a Roma, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura dell’associazione, Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del cittadino e Francesco Panella, presidente UNAApi (associazione nazionale apicoltori).

Tra le note più significative la diminuzione dei controlli - quasi 1300 in meno le analisi fatte rispetto all’anno scorso - e l'aumento tra i campioni analizzati di quelli irregolari per concentrazioni troppo elevate di residui di agrofarmaci.

Complessivamente le analisi svolte dai laboratori pubblici provinciali e regionali hanno preso in considerazione 8764 campioni, di cui 109 sono risultati irregolari, pari all’1,2 per cento del totale, in leggero aumento rispetto al 2008 (1 per cento), mentre su 2410 (il 27,5 per cento) è stata rilevata la presenza di uno o più residui.

Aumenta rispetto all’anno precedente anche la percentuale di campioni con uno o più residui nei prodotti derivati (19,5%) e nelle verdure (16,3%).

“Gli ultimi dati Istat - ha dichiarato Rossella Muroni - ci dicono che già nel 2007 la quantità totale dei fitosanitari distribuiti per uso agricolo in Italia era aumentata del 3% rispetto al 2006, passando da 148,9 a 153,4 mila tonnellate. Un dato questo, abbastanza preoccupante, perché sembra indicare che lo sforzo sinora sostenuto dall’agricoltura italiana per offrire ai consumatori prodotti sempre più sani e per ridurre l’inquinamento abbia subito uno stop”.

venerdì 5 giugno 2009

vi aspettiamo

Domenica 7 giugno dalle 17,00 alle 19,00
Parleremo di G.A.T. Gruppo Acquisto Terreni come esempio di nuovo modello di economia
nell'ambito degli incontri organizzati dalla Associazione Villa Buri Onlus:

DAL 5 AL 7 GIUGNO 2009 - I CANTIERI DEI MONDI NUOVI

Economia di giustizia - Dialogo interculturale e interreligioso - Ambiente e territorio

maggio-giugno 2009

CANTIERI DEI MONDI NUOVI 2009

"Fra il benessere delle merci e il ben-essere delle persone"

sabato 6 giugno "Cantieri del dialogo" e "Legalità e Giustizia"

domenica 7 giugno "Nuovi modelli di Economia"

PROGRAMMA:
IV edizione
Religioni e povertà
Villa Buri (Verona)
http://www.villaburi.it/

Erbicidi, amici mortali dell'uomo


La mentalità economica che preferisce produrre a costi sempre più bassi senza considerare la qualità dei prodotti e gli aspetti agronomici sta distruggendo ogni forma di vita sul pianeta, compresa quella umana. Dove si vuole arrivare? A che serve ricercare la ricchezza se sono in pochi a porter godere di essa?

Paesaggi spettrali si delineano lungo le colline del prosecco papabili di tutela addirittura dall’Unesco come “patrimonio dell’umanità”.
Qual è la causa di questo spettacolo innaturale?
L’annaffiamento abbondante di “erbicidi” lungo le righe disegnate dai filari delle viti di prosecco.
Il colore rossastro dei ciuffi d’erba letteralmente essiccati dalle sostanze chimiche che li hanno soffocati disegnano righe con effetto “giallo-rosso-secco” che contrastano in modo stridente con il colore verde intenso dell’erba rimasta incolume fra i filari.
La convenienza economica di produrre a costi sempre più bassi in barba ad aspetti agronomici e di qualità dei prodotti fa sì che la flora erbacea non sia più “un’alleata contro l’erosione, nel mantenimento della sostanza organica nel terreno, nel controllo del vigore vegetativo della vite, nel miglioramento dei parametri enologici, nell’aumento della biodiversità e quale contributo all’aspetto scenografico del paesaggio” ma “un’erbaccia nel vigneto che si deve combattere con una lotta senza quartiere”. Rispetto al taglio dell’erba ed al suo utilizzo come “pacciamatura”, applicabile in “piccole e specifiche situazioni”, gli “erbicidi sono efficaci, facili da applicare, ma soprattutto, hanno un rapporto costo beneficio molto positivo”. (Centro Ricerche Agricoltura - Conegliano).
Tralasciamo brevemente il beneficio economico ed esaminiamo più attentamente il costo sociale.
Quali sono questi “erbicidi” ?
Dai dati ARPAV rileviamo che nel 2007, nella provincia di Treviso, sono stati impiegate 55 tonnellate di “Glyphosate” ed 8 tonnellate di “Glufosinate ammonium”.
Acqua fresca? Tutt’altro!!!!
Il “Glufosinate ammonium” è stato recentemente mosso al bando dalla Comunità Europea perché classificato CMR (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction).
Inoltre, secondo i dati in letteratura rilevati del Prof. Gianni Tamino, il Glufosinate-ammonio è correlato a disturbi neurologici, respiratori, gastrointestinali, ematologici e a difetti di sviluppo dei neonati nell’uomo.
E’ tossico per le farfalle e numerosi altri insetti benefici come pure per le larve delle cozze ed ostriche, per la Dafnia e per alcuni pesci d’acqua dolce come la trota arcobaleno.
Inibisce batteri e spore benefici della terra specialmente quelli che fissano i composti azotati.
Il Glifosate e’ la più frequente causa di problemi e avvelenamenti in Italia (Sistema Nazionale di Sorveglianza delle Intossicazioni Acute da Fitosanitari (SIAF) - rapporto 2005). Disturbi di molte funzioni del corpo sono state riportati dopo l’esposizione a normali livelli d’uso. E’ quasi raddoppiato il rischio di aborto spontaneo ritardato e i bambini nati dai lavoratori esposti hanno evidenziato un livello elevato di deficit neurologici.
Il Roundap (il preparato della Monsanto a base di Glifosate ) provoca un’alterazione della mitosi cellulare che può essere collegata al tumore presente nell’uomo.

Gli erbicidi stanno causando molti danni agli ecosistemi del nostro pianeta
Il Glifosate provoca ritardi nello sviluppo dello scheletro nel feto dei ratti di laboratorio.
Inibisce la sintesi degli steroidi ed è genotossico nei mammiferi, nei pesci e nelle rane.
E’ letale e altamente tossico per i lombrichi.
Inoltre il glifosate è uno dei pesticidi maggiormente presente nelle falde acquifere sotterranee.
La domanda finale è sempre la stessa: dove vogliamo andare?
Siamo consapevoli che la smania di far soldi, tanti e presto, ci porta alla cecità?
Cosa ne facciamo della ricchezza facile quando siamo gravemente ammalati (o peggio morti) ?
La rincorsa ad una ricchezza effimera interessa solo una minima parte degli abitanti mentre danneggia e fa ammalare il resto della popolazione. Una smania che sta uccidendo gli ecosistemi locali e la biodiversità.
Cosa vogliamo lasciare dietro di noi, la distruzione e l’inquinamento totale?
Fermiamoci un attimino… e riflettiamo. Finché siamo in tempo...
Gianluigi Salvador e Luciano De Biasi

giovedì 14 maggio 2009

Prima proposta di investimento

G.A.T. GRUPPO ACQUISTO TERRENI


Cari amici,
come anticipato nei giorni scorsi siamo giunti al momento di concretizzare una proposta d’investimento.
A pochi chilometri da Mantova, in una delle aree più fertili della Pianura Padana ci è stato proposto un appezzamento di terra di circa 13 ettari ben compattati in forma regolare, ben serviti dai canali irrigui perimetrali unitamente ad una grossa porzione di corte rurale.
Il fabbricato è una tipica struttura rustica composta da casa padronale (non di particolare pregio) e da una bella stalla con le volte, vari ricoveri per gli attrezzi e strutture pertinenti all’attività zootecnica, attualmente in disuso.
L’intera costruzione si presenta in stato di abbandono ma senza problemi strutturali, attesa la dimensione e solidità dei muri portanti. Crediamo che la stessa struttura costituisca un’opportunità di sviluppo dell’investimento anche al di fuori dello specifico agricolo. (Vedi foto in allegato.)
Complessivamente, la proposta si presenta quindi come una buona occasione per realizzare quelle attività che si prefigge il GAT, ben rappresentate nel suo oggetto sociale, oltre, beninteso, a garantire lo scopo preliminare della tutela dell’investimento.
Tenuto conto di tutti i costi di acquisto, diretti e indiretti, l’investimento unitario previsto per n. 50 soci, è individuabile nell’ambito di €. 20.000 (ventimila).
Ovviamente per rispettare la tempistica dell’investimento, cioè per andare a rogito entro l’estate, è necessario avere sin d’ora e, comunque, entro e non oltre venerdì 5 giugno c.a., una vostra dichiarazione di interesse (vedi modulo allegato). Tale dichiarazione ovviamente non costituisce un impegno a versare alcunché sino alla decisione finale.
Al raggiungimento del numero necessario di investitori verrà comunicata la data e il luogo in cui si terrà l’assemblea precostituiva in cui verranno forniti tutti i dati completi relativi all’investimento, alla costituzione della società e si procederà alla sottoscrizione dei moduli relativi alla raccolta dei fondi che formalizzerà la costituzione del GAT davanti al notaio in data successiva. L’ordine di priorità alla partecipazione al GAT sarà acquisito in base a un criterio strettamente cronologico di arrivo della suddetta dichiarazione a mezzo fax al numero 0376 382612. Tale mezzo è stato scelto proprio per garantire la correttezza della successione cronologica. Ribadiamo che la suddetta dichiarazione non costituisce vincolo alcuno alla stipula di futuri contratti ma viene raccolta unicamente allo scopo di verificare il numero degli aderenti.
Mantova, il 14/5/2009
IL COMITATO PROMOTORE
Avv. Rosanna Montecchi
Dott. Gianluca Marocci



AL COMITATO PROMOTORE
Gruppo Acquisto Terreni (GAT)
Via Corridoni n. 38
46100 MANTOVA
FAX 0376 382612

Il sottoscritto

Cognome________________________________________________________________________
Nome__________________________________________________________________________
luogo e data di nascita_____________________________________
Residenza_________________________________________________________________________
Cod.fisc. ________________________________________________________________________

Dichiara di aderire all’iniziativa Gruppo Acquisto Terreni (GAT) relativa al terreno di Ospitaletto (MN) per una somma di singola quota di partecipazione di €.20.000 (ventimila) e a tale proposito parteciperà all’assemblea precostituiva che andrà a definire l’effettivo assetto societario alla data che mi verrà comunicata dal comitato promotore.
Luogo e data Firma

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DICHIARAZIONE DI CONSENSO ALL’UTILIZZO DEI DATI PERSONALI
Acconsento al trattamento dei dati personali, effettuato ai sensi del DLgs 196/2003 “Codice in Materia di Protezione dei Dati Personali” .
Firma

________________________________

FOTO ALLEGATE