martedì 21 aprile 2009

ma dove vai se la .... terra non ce l'hai?

G.A.T. Gruppo Acquisto Terreni

L'attuale crisi mondiale, economica e finanziaria è stata generata da un uso indiscriminato e senza controllo di strumenti derivati che hanno minato la fiducia e le tasche dei risparmiatori.

Quando la Northern Rock, la Lehman Brothers etc. sono saltate si è visto che dentro non avevano soldi, erano scatole vuote. Il sistema finanziario stesso è stato messo a dura prova dagli eventi ed è a tutt'oggi scricchiolante, con prospettive di recupero piuttosto incerte. Per bene che vada, catastrofisti a parte (...e non tutti gli argomenti a favore del collasso del sistema sono così peregrini...) il recupero sarà lento e doloroso.

In tale situazione è chiaro che tanti stanno cercando un rifugio dove mettere i loro risparmi, tanti stanno pensando che l'investimento più sicuro e più reale sia la terra e specificamente quella agricola.

Purtroppo per un risparmiatore che ha una cifra modesta da proteggere non è possibile acquistare un appezzamento piccolo. Chiunque si sia avvicinato al mercato dei terreni agricoli si è potuto rendere conto che non esistono appezzamenti di terreno del valore pari a quello di un’autovettura (Bentley e Rolls Royce escluse…) né che è possibile acquistarlo “a rate”. Inoltre l’acquisto da parte di un soggetto che non possa qualificarsi come imprenditore agricolo è gravato da oneri pesantissimi. Questo è dato dalla specificità del terreno siccome elemento della produzione agricola, la cui ottimizzazione dipende dalle economie di scala in massima parte, ovvero dalla sua estensione in rapporto alle colture.

Confrontandosi con questi problemi è nata dall’esperienza diretta di due professionisti l'idea del GAT – Gruppo Acquisto Terreni. Un GAT permette ad un numero determinato di risparmiatori di mettersi insieme per acquistare un fondo o terreno agricolo di una certa consistenza ad un prezzo per ettaro in linea con il mercato. La misura del fondo, inoltre, permette una gestione professionale che sarebbe impossibile con un piccolo appezzamento e la forma societaria consente di superare le problematiche di ordine fiscale e di garantire l’investimento del risparmiatore.

Il G.A.T. si pone i seguenti obiettivi economici ed etici:

1. difesa del valore dell’investimento

2. incremento patrimoniale

3. ricavo di eventuale reddito dalla produzione agricola

4. condivisione di valori

5. incentivazione della coltivazione biologica

6. avvicinamento dell’agricoltura alla platea cittadina

7. disintermediazione tra produttore e consumatore (filiera corta)

Per informazioni:

avv. Rosanna Montecchi

studiolegalemontecchi@gmail.com

dott. Gianluca Marocci

gianluca.marocci@tin.it


5 commenti:

  1. Ci sarebbe una tenuta in toscana da 600 ettari tra bosco, seminativo, oliveto e vigneto e 19000 metri quadrati di abitazioni, modico prezzo 30000000€ ma secondo me con 24000000 la vendono lo stesso, trovate altre 25-26 persone con un 1000000 e si fa una bella società

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  2. Quanto produce in media un olivo in Kg di olive e quale è la resa media in olio 30-40%?

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  3. Cari Amici, abbiamo trovato un esperto di olio! spero voglia darci il suo nominativo così potremo contattarlo per chiedere la sua consulenza. Sono sicura, poi, che andrà tutto liscio, come l'olio!
    Rosanna

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  4. difficile dire quanto produce in kg un olivo, ne esistono di numerose varietà, dipende molto da come va la stagione metereologicamente e se la varietà piantata è "giusta" per il tipo di terreno, dipende dall'età della pianta, dipende anche da quando si fa la raccolta, quindi quanto si perde per terra...fra l'altro la stessa pianta in anni diversi dà rese diverse anche in modo sensibile.
    La resa media in olio è mooolto minore del 30%, si va dal 11- 15% per terreni pianeggianti, in terreni collinari ben esposti al sole la resa in % è superiore, ma è minore il quantitativo di olive raccolto (in pratica olive più piccole ma con maggiore di olio)

    questa è almeno la mia (poca) esperienza diretta.
    ho un piccolo oliveto che curo da qualche anno, a livello del mare e circa 3km dal mare in linea d'aria

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  5. Il segreto per un olio buono è la cultivar, a me piace la leccina 100%, l'oliva non deve essere maltrattata durante la raccolta e deve essere franta, il più in fretta possibile in modo da avere bassa acidità, ovviamente a freddo anche se la quantità in resa è inferiore certamente la qualità sarà elevata. Durante l'anno attenti alla potatura, alla grandine e ai parassiti.

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